a cura di Ciro Russo


martedì 17 novembre 2009

Arzano: investimenti pubblici contro la sicurezza del cittadino. La Rotonda.


Nulla di più semplice di una rotonda per far confluire il traffico, ma ad Arzano le cose semplici non piacciono, almeno non piacciono a chi deve gestire i fondi pubblici per l’urbanistica. Così si è pensato bene di sezionare la famosa Rotonda di Arzano, creando in più punti incroci inutili e pericolosi, nonché causa logica di rallentamenti del traffico. Per di più, in un paese rigorosamente tradizionalista come Arzano (l’unico al mondo, ch’io sappia, a non avere installati semafori funzionanti), c’è da aspettarsi che nessuna delle apparecchiature appositamente create dall’uomo moderno per la direzione del traffico venga disposta per regolare l’affluenza dei veicoli in corrispondenza dei suddetti incroci, inutili ad avviso di moltissimi cittadini. Sicuro è che attualmente l’arteria principale che seziona la Rotonda dal lato Secondigliano in perpendicolare verso Arzano è aperta e semafori non ve ne sono, il traffico si regola da solo, con più frequenti intasamenti e con una pericolosità sicuramente più accentuata. I rischi aumenteranno con la prossima apertura dell’altro sbocco che ha principio dal lato Casavatore, quando si fa per venire verso Arzano incontrando il “Vivaio” sulla destra. I cittadini si stupiscono di quanto risulti illogica, alla luce dei fatti, la scelta di modificare in tal modo questa struttura, che certamente bisognava di interventi pubblici, ma per una cura più igienico-estetica che funzionale.

Si spera che la pubblica amministrazione sappia, in qualche modo, risolvere le suddette perplessità.


Ciro Russo

mercoledì 28 ottobre 2009

“Arzano Raining”: un nuovo titolo in 5D per le migliori consolle.

Da NapoliNord


Il sistema fognario di molti dei paesi della provincia di Napoli è veramente peggio che inesistente, perché se davvero non ci fosse allora ci si porrebbe, forse, il problema di crearne uno, ma avendo in bella vista tombini e griglie per la raccolta dell’acqua piovana allora pare svanisca il bisogno, almeno finché non sopraggiunge una cascata di pioggia un po’ più insistente e allora tutto si palesa inevitabilmente: in via Vittorio Emanuele, ad Arzano, zona piazza Cimmino, ad un autista può sorgere seriamente il dubbio di a bordo di cosa si trovi, se di un auto o di un mezzo nautico; dedurre le sensazioni dei pedoni, a questo punto, è un gioco da ragazzi. Proseguendo e svoltando verso piazza Dei Martiri si accede al livello successivo: essendo su una strada in pendenza il problema acqua, fino a valle, svanisce; bisogna fare semplicemente lo slalom tra avvallamenti stradali e affossamenti in corrispondenza dei tombini, questi ultimi soprattutto di fronte alla scuola Vincenzo Tiberio; al contempo non si può ovviamente prescindere dall’evitare auto in movimento o parcheggiate ovunque e nei modi più inverosimili, motorini tandem che sorpassano da tutte le direzioni e parcheggiati con la stessa filosofia degli omologhi autisti, pedoni diseducati attenti a non calpestare le strisce pedonali quando attraversano, forti del loro essere pedoni, quindi intoccabili e sempre nella ragione. A proposito: la peggiore categoria di pedone è il pedone “mamma”, specie se corredato di carrozzina con bambino; col pedone “mamma” le cose si fanno davvero molto più difficili, è ottuso ed ostinato, facilmente irascibile, e bisogna farci veramente molta attenzione. Chiusa questa breve digressione, passiamo al next level, o livello tre. Questa fase del gioco ha inizio quando, giunti a valle, si svolta a destra: tutti i mostri e i nemici incontrati finora, a questo punto, si sommano e/o accentuano; i fossi diventano davvero abnormi, e non necessariamente in corrispondenza di tombini, come quelli agli incroci prima e proprio di rimpetto al supermercato Ambrosino. Subito dopo questo step si attraversa la sezione “Casavatore” (che però a noi non interessa), quindi si ritorna verso Arzano dal lato “circumvallazione”, direzione Rotonda. Ora il gioco si fa veramente duro: quando si va per imboccare verso la Rotonda, proprio sulla destra c’è il cosiddetto “Vivaio sciamano”. Questo particolare personaggio ha il potere di bagnare il manto stradale anche in assenza di pioggia, così da tradire il giocatore che, sicuro del bel tempo, si abbandonasse ad una guida più disinvolta. Quando è il tempo, invece, ad essere ostile, allora succede che l’imbocco si allaga oltremodo e bisogna valutare se è il caso di tentare la traversata lunga, quella da sopra, verso la rotonda di Mugnano per poi tornare indietro, o quella corta, procedendo lentamente bordo strada, lato sinistro, pregando di farcela senza rischiare il blocco a sandwich: fila d’auto dietro e oceano davanti. Chi nel dubbio decidesse per la traversata lunga pensando di arrivare alla rotonda di Mugnano in un sabato sera di pioggia allora vuol dire che fin ora non ha capito per niente la filosofia del gioco: per poter pensare di arrivare alla rotonda di Mugnano in un sabato sera di pioggia bisogna organizzarsi con la stessa predisposizione strategica che si assume quando si ha bisogno di rivolgersi all’INPS di Arzano, ovvero avviarsi di notte, prendere il numero dal cartellone abusivo, sperare che si rispetti l’ordine dello stesso quando si ritorna all’alba per la fila esterna per il numero ufficiale, ritirare il numero ufficiale a seguito sballottamenti per la calca gratuita degli aventi il numero abusivo, attendere di nuovo il proprio turno all’interno dello stabile, senza passare dal via od eventualmente pagando le ventimila lire o più se necessario. Pensare, poi, che un privato e libero cittadino, preso dall’intenzione di rivolgersi all’INPS, abbia acquistato un cartellone uno o due giorni prima, lo abbia suddiviso in quadretti numerati e, strappatone via il numero “uno” lo abbia lasciato nell’apposito spazio fuori il suddetto stabile rende l’idea ancor più divertente. Ma non perdiamo di vista la nostra traversata. Diretti all’ormai famigerata Rotonda, giunti in corrispondenza dell’uscita “Melito”, dopo una ventina di minuti a folle nel traffico si finisce per imboccare quest’utima, abbandonandosi ad un intasamento totale all’altezza del ponte, zona “Fiat”. Esasperati, tra i sorpassi più assurdi, nel famoso sabato sera di pioggia ci si riesce ad arrivare ad imboccare a destra la strada della salvezza, quella che vi condurrà su via Arzano-Casandrino, altezza “Il Rustico”. Prendete questa strada girando a destra, e gli accorgimenti paesaggistici che ritroverete sono una chicca d’autore pensata in omaggio agli scenari post uragano che tanto hanno martoriati i fratelli statunitensi: tabelloni pubblicitari maxi, in almeno apparente metallo massiccio, precipitati sulla strada; lamiere giganti giunte da chissà dove riversate un po’ qui un po’ là; qualche tabellone dei più sicuri solo piegato verso la corsia; ed il tutto condito dal manto inondato dalla pioggia. A fine strada si è praticamente arrivati, ed il gioco si chiude con i dovuti ringraziamenti.


Checché se ne dica, è proprio una bella soddisfazione riuscire a tornare a casa, ad Arzano, in un sabato sera di pioggia! Una di quelle fantastiche avventure da raccontare, un giorno, ai propri nipotini.


Ciro Russo

lunedì 13 luglio 2009

COMUNICATO STAMPA: PRIMA IL SILENZIO, POI LE MISEREVOLI MEZZE MISURE, ORA L’ARROGANZA!

E’ proprio vero, il governo considera la popolazione delle pensionate e pensionati dei fantasmi, infatti persegue nell’ignorare le loro richieste sostenute da numerose iniziative di mobilitazione che lo Spi ha praticato.

Il governo non risponde sulla estensione della 14ma alla platea dei pensionati e alle altre richieste come la legge sulla non auto sufficienza.

Il governo con i mas media ad esso compiacenti, oscura le condizioni di povertà disagio emarginazione diffuse nel paese e nelle regioni meridionali in particolare.

Le pensionate e i pensionati dello Spi provinciale continuano nelle loro denuncie e coinvolgimento dei pensionati per trasmettere le loro giuste informazioni e si misurano con gli enti locali per strappare risposte tendenti alla difesa del proprio reddito gia logorato di pensione, e a migliorare la qualità della vivibilità cittadina nei confronti di abusi, violazioni e insicurezza.

I pensionati sono cittadini portatori di diritti che vanno ascoltati e risolti attraverso politiche innovative a tutti i livelli.

Lo Spi dunque non demorde nella propria azione sindacale e continuerà ad incalzare con le propri Leghe sia il governo nazionale che gli enti locali perché la condizione di vita dei pensionati e anziani non venga considerata un problema marginale e i pensionati dei fantasmi.




Napoli 13 luglio ‘09


Franco D'Angelo

mercoledì 24 giugno 2009

COMUNICATO STAMPA : Addio Maurizio Valenzi

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La morte di Maurizio Valenzi addolora tutte le pensionate e pensionati della Cgil di Napoli.

Maurizio Valenzi, Senatore della Repubblica e Sindaco di Napoli, va a Lui e ai suoi cari i nostri migliori ricordi , le nostre emozioni il nostro commosso tributo.


Napoli 24 giugno



Franco D'Angelo


giovedì 14 maggio 2009

Le piazze del sole - Convegno Energie Rinnovabili

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Il circolo di Legambiente Arzano "Piccole grandi iniziative", nell'ambito del progetto "EUROPEAN SOLAR DAYS" organizza, per la prima volta ad Arzano, una giornata divulgativa per la diffusione delle fonti rinnovabili. La manifestazione si svolgerà il giorno 16 maggio presso l'I.P.S.C. "Don Geremia Piscopo" per sottolineare quanto la scuola sia occasione fondamentale per educare alla cittadinanza attiva. L'iniziativa si articolerà in due momenti: la mattina con il coinvolgimento degli alunni e dei docenti dell'istituto ed il pomeriggio, ore 16.30, in un'azione divulgativa con un convegno. Per l'intera giornata, nei locali della scuola, sarà possibile visionare il funzionamento della tecnologia solare tramite modelli di impianti fotovoltaici.
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Registrazione partecipanti al convegno dalle 16.30 alle 17.00
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Articoleranno l'evento:
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Dott. Anna Errichiello, Direttivo Legambiente Campania
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Gelsomina Maglione, Presidente Legambiente Arzano
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Dott. Raffaele Sibilio, Dirigente Scolastico
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On. Nicola Marrazzo, Regione Campania
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Dott. Raffaele Del Giudice, Direttore Legambiente Campania
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Dott. Giovanna Provenzano, Responsabile Scientifico Legambiente Arzano
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CNR
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Prof. Dott. Salvatore De Rosa, Dirigente di ricerca
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ASSICURAZIONI GENERALI
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Dott. Roberto Albano
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SUNWAYS
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Dott. Pasquale Repaci, Responsabile commerciale Italia
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ENERGITALIA
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Ing. Sergio De Rosa, Amministratore Energitalia
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BANCO DI NAPOLI
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Ing. Andrea Galasso
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Seguirà un buffet offerto da "Caffetteria Colombo" e "Pasticceria Pasca"
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Per info:


Legambiente Arzano
via A. Pecchia, 90

Tel/Fax 0815738136

legambientearzano@virgilio.it

mercoledì 6 maggio 2009

COMUNICATO STAMPA : tristi berluskonate, che tristezza questo governo!

Viene da ribadire, davanti alle sceneggiate del presidente del consiglio che continua a occupare ogni spazio televisivo e non solo su questioni lontane dalla realtà di vita dei cittadini, lavoratori e pensionati…basta berluskonate e aumentate le pensioni!

Questo governo non vuole sentire parlare di redditi da pensione e di popolazione di pensionati, crede di avere risolto il problema di milioni di pensionate e pensionate con le “miserevoli mezze misure” varate poco tempo fa; misure economiche e sociali che i pensionati dello Spi, hanno considerato “inadeguate e sbagliate” nel affrontare sia la crisi che le rivendicazioni dei pensionati.
I pensionati dello Spi invece hanno rivendicato e rivendicano i contenuti della piattaforma sindacale condivisi da altri sindacati e che per lo Spi non sono venuti meno, perché sono obbiettivi di grande valore che devono essere affrontati e praticati dal governo nel più breve tempo possibile.

In sintesi ecco le richieste che il premier berluskoni non vuole ascoltare e rispondere, mentre ci parla e sparla di altro:

estendere la “quattordicesima” ottenuta con l’accordo di luglio 2007, anche a coloro che percepiscono oltre i 700 euro mensili; realizzare un nuovo meccanismo di adeguamento al costo della vita e recuperare il drenaggio fiscale; aumentare le detrazioni fiscali per tutte le pensioni; approvare la legge sulla non auto sufficienza stabilendo risorse certe un sistema integrato di servizi territoriali; destinare più risorse agli enti locali per le politiche sociali, difesa e qualificazione del sistema sanitario per lo sviluppo dello stato sociale.

Come ben si vede sono altri i problemi che riguardano il Paese e i pensionati.
Risponda e convochi i sindacati su queste questioni, e non ci annoi con altre questioni, che ai pensionati non interessano nulla, i pensionati vogliono vivere questa stagione di vita con serenità e dignità, e non come una maledizione!



Franco D'Angelo


Napoli 6 maggio ‘09




via Torino, 16 - Napoli

lunedì 4 maggio 2009

COMUNICATO STAMPA: lotta alla crisi, le persone prima di tutto.


Lotta alla crisi, le persone vengano prima di tutto, così la CES, ha indetto manifestazioni in quattro capitali europee, dal 14 al 16 maggio ‘09. Il sindacato dei pensionati napoletano vuole esaltare tali appuntamenti di mobilitazione a fianco della Cgil, per porre nuovamente al governo, agli enti locali alla opinione pubblica, le difficoltà accresciute della popolazione di anziani e pensionati dei territori napoletani.
Lo spi ha considerato sbagliate e inadeguate le misure economiche del governo giudicate dai pensionati “miserevoli mezze misure”.
Come costante è la critica e la sollecitazione agli enti locali di agire con politiche territoriali atte ad affrontare localmente disagi ed esigenze con risposte sociali assistenziali e politiche tariffarie idonee per il reddito dei pensionati. Lo spi partenopeo ribadisce, quanto sostenuto nelle proprie iniziative locali, l’urgenza che il governo convochi il tavolo nazionale sui redditi e sulla la condizione dei pensionati e dgli non auto sufficienti, a livello nazionale, per affrontare gli obbiettivi della piattaforma nazionale che devono essere assunti come priorità, e come sostenuti dalla manifestazione nazionale del 5 marzo a Roma indetta dallo Spi nazionale e successivamente nella più ampia articolazione degli obbiettivi, dalla Cgil il 4 aprile a Roma; i lavoratori e i pensionati sono stati penalizzati in questi lunghi mesi: disoccupazione in forte aumento, diffusione del precariato, aumento della povertà in particolare nelle regioni meridionali, riduzione ulteriore del potere di acquisto dei redditi da pensione.
Sono necessarie risposte forti da parte del governo nazionale per quanto riguarda la popolazione degli anziani, attraverso la convocazione del tavolo nazionale sugli obbiettivi contenuti nella piattaforma sindacale, condivisa anche da altri sindacati e che per lo spi non sono venuti meno. Sono necessarie risposte in termini socio assistenziali e tariffarie per poter rispondere in termini migliorativi sia alla salute degli anziani che sul reddito da pensione in ogni territorio.
E’ necessario denuncia lo spi napoletano che la condizione degli anziani e pensionati entrino a pieno titolo nell’agenda del governo.
Le manifestazioni “europee” vanno dunque in questa direzione e i pensionati dello spi napoletano ci saranno.
Franco D'Angelo
(Napoli 4 maggio ’09)
via Torino, 16 - Napoli

venerdì 1 maggio 2009

Primo maggio tra l'Aquila e Roma. Cgil Cisl e Uil senza bandiere

Da RaiNews24

Sindacati all'Aquila
Niente bandiere, ne' cortei o striscioni, ma solo il messaggio di un sostegno forte alla popolazione e di un impegno fattivo alla ricostruzione post-sisma, in una ritrovata sintonia confederale per un primo maggio nel segno della solidarieta' e dell'unita'.Cgil, Cisl e Uil, guidati dai tre segretari generali, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, celebrano la Festa del lavoro tra i terremotati dell'Abruzzo, con una iniziativa improntata alla sobrieta'. "Oggi e' il giorno della solidarieta' e della lotta per il lavoro - ha detto intervenendo alla manifestazione nel piazzale della Guardia di finanza il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente - l'Abruzzo e L'Aquila vi sono grati per aver voluto festeggiare il primo maggio qui dimostrando un interesse concreto del mondo del lavoro per chi e' piu' debole e soffre e noi - ha affermato rivolgendosi a Epifani, Bonanni e Angeletti - siamo indeboliti e sofferenti ma vi accogliamo con la fierezza di chi vuole ricostruire" dopo la tragedia del terremoto. "Noi - ha aggiunto - vogliamo tornare a vivere.Vogliamo tornare a sognare il futuro dei nostri figli e ricostruire le nostre citta' e i borghi come erano e dove erano".La manifestazione sara' seguita, nel pomeriggio a Roma, dal tradizionale concerto in piazza San Giovanni che vedra', tra gli altri, il ritorno sul palco di Vasco Rossi.

NAPOLI: LO SPI VERSO IL PRIMO MAGGIO ‘09

Dopo il 4 aprile, si riprende e si qualifica la soggettività del mondo del lavoro dipendente, la soggettività della popolazione di anziani e pensionati, di quella Italia che vuole progredire dentro i canoni di progresso umano, sociale economico. Questa realtà si è incontrata con la Cgil, con i suoi valori e obbiettivi, questa realtà ha confermato di essere alternativa al blocco sociale che ha portato la destra al governo del Paese.

Milioni di persone hanno con sacrifici e tenacia, ritrovato e perseguito, quel protagonismo consapevole per la trasformazione del Paese, partendo da come affrontare questo lungo periodo di crisi; milioni di persone non inquinate nelle coscienze da soporiferi e costanti azioni televisive, hanno dato dimostrazione di esserci e di volere contare. Milioni di persone hanno condiviso nel discorso del Segretario Epifani, quando ha affermato “ che non si può aspettare che passi la nottata, perché è da come passerà, che dipenderà il nuovo giorno”. Dopo il 4 aprile, spetta ancora a tutti coloro che l’hanno costruita e vissuta, l’idea che un’altra Italia e un altro Mezzogiorno è possibile. I pensionati ci sono ancora, sono indignati, per le pesanti difficoltà quotidiane, perchè considerati fantasmi agli occhi e alle politiche di questo governo, che con la “social card” e “bonus”, ritiene di avere definitivamente risolto il problema, ma i pensionati hanno giudicato quanto prodotto dal governo “miserevoli mezze misure”. Dopo la giornata del 25 aprile, la festa della Liberazione, la festa della lotta Partigiana, della Resistenza, arriva il Primo maggio. Questa giornata deve essere riempita e vissuta di grande protagonismo e partecipazione, questa giornata deve essere riempita di protagonismo consapevole dei pensionati, per segnare ancora la loro soggettività e le loro rivendicazioni nei confronti del governo centrale e nei confronti delle amministrazioni locali.

Il corteo del primo maggio che partirà da Piazza Mancini alle ore 9,30, deve diventare un fiume in piena di anziani, pensionate e pensionati, con le loro rosse bandiere, i loro striscioni, con la voglia di vivere serenamente e con grande dignità questo importante percorso di vita che guarda al futuro.
Franco D'Angelo

domenica 5 aprile 2009

4 aprile - Circo Massimo, la Cgil si prende Roma

Da rassegna.it





Il sindacato: siamo due milioni e settecentomila. Circo Massimo gremito. Epifani: “Non abbiamo paura della crisi, dobbiamo guardarla in faccia. Il governo apra subito un tavolo”. Fischi per Berlusconi, che reagisce male: "Con i sordi non si può parlare"


Giornata importante, questo 4 aprile in cui la Cgil torna al Circo Massimo dopo sette anni e lo riempie. Ma una giornata senza retorica, piena di bandiere e pure di concretezza. Così il segretario generale, Guglielmo Epifani, prendendo la parola dinanzi al “popolo della Cgil”, parla chiaro ma senza pessimismo: “Non dobbiamo avere paura della crisi, dobbiamo guardarla in faccia”. E si dice convinto: “questa manifestazione parla al futuro, non dobbiamo lasciare indietro nessuno”. Ma la richiesta al governo e a Berlusconi (fischiatissimo) è senza equivoci: subito un tavolo per affrontare la crisi, subito misure contro la disoccupazione di tutti i lavoratori, precari e dipendenti. Un tavolo con Cisl e Uil, senza spaccature tra sindacati, “perché la crisi riguarda tutti”


Chissà se il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che a nome del governo a manifestazione in corso dichiarava: "prima finisce la protesta e inizia la proposta meglio è", sarà soddisfatto dalle parole di Epifani? Per quanto riguarda il governo, si saprà presto se il nuovo look berlusconiano post G20 sorprendentemente tagliato (udite, udite) sull’”economia sociale di mercato”, è un abito onesto o l’ennesimo bluff di un premier Zelig. Lo si saprà sulla base delle risposte che il Cavaliere darà alle richieste avanzate da tempo dalla Cgil, e sintetizzate oggi dal popolo del Circo Massimo. Certo le dichiarazioni rilasciate a Praga dal presidente del Consiglio non sembrano promettere grandi inversioni di rotta. Sostiene Berlusconi di star "già facendo le cose che ci chiedono" e di lavorare "perché nessuno sia lasciato indietro". "Il tavolo di confronto si può fare", dice ai cronisti che gli chiedono un commento sulla manifestazione della Cgil. Ma poi aggiunge che le persone che vanno in piazza "dicono il contrario di quanto ho detto io. Veramente non è possibile, con i sordi non si può parlare".Tornando alla cronaca: è il racconto di un’invasione pacifica, determinata, anche arrabbiata. Cinque cortei attraversano la città dietro lo slogan “Futuro Sì Indietro No”, per chiedere al governo una nuova politica economica e contestare l’accordo separato per la riforma del modello contrattuale. Punto di ritrovo Circo Massimo, dove è allestito un megapalco con 12 maxischermi e 22 torri per la diffusione del suono.I cortei partono prestissimo dalle piazze dove le decine di migliaia di persone scese dai treni speciali e pullman si sono raccolti. A piazzale dei Partigiani e lungo il viale che conduce alla Piramide si sono date appuntamento le delegazioni di Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Sardegna. Migliaia le bandiere della Cgil, delle diverse categorie e delle Camere del lavoro. Si vedono gli striscioni della Fiom di Genova, dello Spi di Bologna, della Cgil di Piacenza e della Camera del lavoro di Torino. Quasi contemporaneamente parte il corteo dalla stazione Tiburtina, visto che il piazzale non riesce più a contenere i manifestanti. A piazzale delle Crociate si sono date appuntamento le delegazioni di Trentino, Friuli, Veneto, Umbria e Lombardia. Quest’ultima guida il corteo (uno dei cinque che raggiungeranno il Circo Massimo) con uno striscione di cento metri contro la violenza sulle donne, portato da lavoratori le lavoratrici italiani e migranti. Lo scenario è dominato da uno striscione di 100 metri sorretto da 300 persone, soprattutto lavoratori e lavoratrici immigrati, con un nastro bianco che è il simbolo internazionale della lotta contro la violenza maschile sulle donne.E si parte anche da Piazza della Repubblica, con i manifestanti in arrivo dalla stazione Termini. La Cgil di Siracusa espone uno striscione che dice: "Berlusconi cuoco, sta cucinando bene gli italiani". Davanti alla chiesa di Santa Maria degli Angeli si è radunato un folto gruppo della Fillea con un camion e molte bandiere. Presente anche l'Arci, con lo slogan "Lavoro, diritti e dignità" e un gruppo di Rifondazione comunista. Il loro striscione recita: "Loro la crisi, noi la soluzione".Il corteo partito da Piazza Ragusa arriva invece all'altezza delle Terme di Caracalla e si riunisce con il corteo proveniente da Piazzale dei Navigatori con lo striscione “Futuro sì, indietro no”. La Cgil Toscana apre lo spezzone con due grandi bandiere di 150 metri, “Prato non deve chiudere”, riferito a tutte le aziende in crisi. Altro stricione esprime un secco “NO al razzismo”. Presenti coordinamenti di immigrati dalla Puglia, dalla Basilicata. Alcuni slogan gridati dai lavoratori: “Siamo la Puglia che non si piega”, “Noi immigrati, cafoni del XXI secolo, “Una mattina mi son svegliato e ho trovato Berlusconi”.L'abbraccio tra Epifani e FranceschiniSi sono abbracciati il leader del Pd, Dario Franceschini, e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Il quale poi ha stretto in un abbraccio anche Sergio Cofferati. Alla testa del corteo partito di Piazzale Partigiani ci sono poi il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’esponente del Pd Piero Fassino. Franceschini scandisce: "Il segretario del Partito democratico ha il dovere di stare a fianco dei lavoratori che chiedono il rispetto dei loro diritti, che hanno paura di perdere il posto di lavoro, di persone che pacificamente denunciano che con le loro pensioni non ce la fanno più a vivere". Ma – dice sempre il segretario - la posizione del Pd sull'accordo per la riforma del modello contrattuale non è cambiata. "Siamo per riconoscere la produttività – ha detto Franceschini - allargando la contrattazione di secondo livello, senza perdere le garanzie dei contratti nazionali. Poi, rispettiamo e rispetteremo sempre le diverse scelte dei sindacati, ma la direzione da seguire, per noi, dovrebbe essere questa".Storie dai corteiLa sua foto è stata il simbolo della manifestazione del 23 marzo 2002: padre e figlio insieme che chiedevano che i loro diritti non fossero toccati. L’Unità ha ripescato lo scatto di 7 anni fa per aprire il suo dossier sulla mobilitazione della Cgil. Oggi Giorgio, un tecnico dell’aeroporto di Fiumicino che si è salvato dal tracollo di Alitalia, è tornato al Circo Massimo. Ai microfoni di RadioArticolo1 ha spiegato perché: “Sono un condannato a morte. Il cartello che porto oggi dice proprio questo. Il fatto è che ogni giorno perdo un pezzo della mia libertà e dei miei diritti. L’altra volta eravamo tre milioni di persone e spero che anche oggi si sia riusciti a superare questo traguardo perché l’Italia di allora non è l’Italia di adesso: i problemi sono ancora più gravi e c’è molto da fare per i lavoratori dipendenti.” Giorgio guarda al futuro: al suo, ma ancora una volta a quello del figlio: “Il primo traguardo è finire gli studi, il secondo trovare un lavoro”Molti lavoratori del Bangladesh a Piazza della Repubblica. "Partecipiamo alla manifestazione per dire no alle politiche del governo contro la crisi - dice Mdmoair Hassain - guadagniamo 900 euro al mese e la Cgil è l'unico sindacato che aiuta gli immigrati".Al corteo di Piazza dei Navigatori si sono uniti anche un centinaio di immigrati africani in arrivo dalla provincia di Caserta: Sono quasi tutti irregolari, vengono dalla Nigeria, dal Senegal, dal Ghana. Portano uno striscione contro la camorra e il razzismo e chiedono di essere regolarizzati e di poter trovare un lavoro. Parlando con il cronista molti di loro dicono di essere qualificati professionalmente e di conoscere vari mestieri ma di incontrare difficoltà nella vita di tutti i giorni e nella ricerca di un lavoro proprio per la loro condizioni di immigrati clandestini.Al Circo Massimo, suona l'Inno di MameliDopo il concerto del gruppo aretino "La casa del vento" al Circo Massimo già colmo di manifestanti suonano l'Inno di Mameli e l'Inno alla Gioia. Così comincia la kermesse sul palco. Che vede avvicendarsi agli artisti Luis Bacalov e Shel Shapiro gli interventi di un operaio di Pomigliano in cassa integrazione, di un’insegnante precaria, di un lavoratore del Ghana, di una pensionata, di un medico siciliano e di Pierfrancesco Favino, che reduce dal Di Vittorio televisivo legge la lettera del figlio di un ex operaio Ilva. Quindi il comizio di Epifani, e poi a scaldare le mani e i cuori i Modena City Ramblers salgono sul palco. La canzone non può che essere “Bella ciao”. E c’è chi salta, chi batte le mani, e chi si commuove.


(Questo servizio è la sintesi di una webrcronaca iniziata alle 12 del 3 aprile e conclusasi alle 15 del 4 aprile, realizzata dalle redazioni di rassegna.it e Rassegna Sindacale, dagli uffici stampa della Cgil e dalla redazione di Cgil.it )

venerdì 13 febbraio 2009

Cgil: in corteo in 700 mila contro la crisi. Epifani: cipputi e travet non si fanno dividere

http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=106392


"Si e' cercato di dividere tra Cipputi e travet ma i lavoratori non si fanno dividere e questa e' la risposta". E' il leader della Cgil, Gugliemo Epifani, a spiegare cosi' il senso dello sciopero generale di Fiom e Funzione pubblica e la manifestazione nazionale oggi in corso a Roma.
"Il governo ha affrontato la crisi con un profilo molto basso", aggiunge sottolineando come "per i metalmeccanici questa e' la crisi piu' devastante da sempre e per il pubblico impiego il rischio e' che i tagli ai precari e contrattazioni al di sotto del tasso di inflazione pregiudichino la qualita' dei servizi offerti".
La Cgil con tre cortei a Roma manifesta contro la crisi ma anche contro la politica economica del governo. Epifani chiede che l'accordo raggiunto tra Governo e Regioni sugli ammortizzatori sociali sia subito esigibile. Secondo Epifani, infatti, il Consiglio dei Ministri deve approvare subito il decreto perche' "il fattore tempo e' decisivo come abbiamo sempre detto: fare bene da subito, non tardi e male". I tre cortei dei metalmeccanici della Fiom e degli statali della Fp-Cgil sono in corso, confluiranno tutti verso piazza San Giovanni dove si terra' il comizio conclusivo proprio del segretario generale Epifani.

Veltroni: ricompattare l'unità sindacale

"Bisogna ricompattare la frattura tra i sindati: il governo li vuole divisi, ha voluto sottoscrivere l'accordo senza la partecipazione della Cgil e opera scientemente dall'inizio per dividerli". Da Cagliari per l'ultima visita elettorale prima del voto regionale di domenica e lunedi' prossimi, il leader del Pd Walter Veltroni auspica la ricomposizione della frattura sindacale e invita a "una mobilitazione di massa". "Domani", ha aggiunto Veltroni, "presentero' il nostro piano perche' il governo e' stato totalmente assente e incapace di produrre decisioni".

Sacconi: dopo il costoso rito il sindacato rifletta

"In questo momento riteniamo che interrompere l'attivita' produttiva e' un errore, ci auguriamo che la situazione di isolamento con gli altri sindacati induca la Cgil a riflettere. Dopo questo costoso rito mi auguro che la Cgil rifletta su questo e sia indotta a ricongiungersi con le altre organizzazioni". Cosi' Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, risponde ai giornalisti che, a margine della conferenza stampa sull'accordo con le Regioni sugli ammortizzatori sociali in deroga, gli chiedono cosa risponda alle critiche dei manifestanti della Cgil in corteo oggi a Roma. "La migliore risposta alle loro critiche - afferma Sacconi - e' questo accordo tra Governo e Regioni, c'e' un percorso che procede sulla base di dialogo con le parti sociali".

I cortei

I percorsi sono questi:
il primo corteo (con lavoratori provenienti da Veneto, Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo e Molise) e' partito da piazzale della stazione Tiburtina e, attraverso via Tiburtina, piazzale del Verano, viale dello Scalo di San Lorenzo, piazza di Porta Maggiore, piazza Santa Croce in Gerusalemme e viale Carlo Felice arrivera' a San Giovanni.
Il secondo corteo (Trentino-Alto Adige, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia) si e' mosso da piazza della Repubblica, attraverso piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, raggiungera' anch'esso piazza San Giovanni.
Il terzo (Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Puglia e Basilicata) e' partito da piazzale dei Partigiani e attraverso piazza di Porta San Paolo, viale della Piramide Cestia, viale Aventino, piazza di PortaCapena e via di San Gregorio, costeggera' il Colosseo, via Labicana e confluira', all'incrocio tra via Merulana e viale Manzoni, nel percorso assegnato al secondo corteo.