Da NapoliNord
Il sistema fognario di molti dei paesi della provincia di Napoli è veramente peggio che inesistente, perché se davvero non ci fosse allora ci si porrebbe, forse, il problema di crearne uno, ma avendo in bella vista tombini e griglie per la raccolta dell’acqua piovana allora pare svanisca il bisogno, almeno finché non sopraggiunge una cascata di pioggia un po’ più insistente e allora tutto si palesa inevitabilmente: in via Vittorio Emanuele, ad Arzano, zona piazza Cimmino, ad un autista può sorgere seriamente il dubbio di a bordo di cosa si trovi, se di un auto o di un mezzo nautico; dedurre le sensazioni dei pedoni, a questo punto, è un gioco da ragazzi. Proseguendo e svoltando verso piazza Dei Martiri si accede al livello successivo: essendo su una strada in pendenza il problema acqua, fino a valle, svanisce; bisogna fare semplicemente lo slalom tra avvallamenti stradali e affossamenti in corrispondenza dei tombini, questi ultimi soprattutto di fronte alla scuola Vincenzo Tiberio; al contempo non si può ovviamente prescindere dall’evitare auto in movimento o parcheggiate ovunque e nei modi più inverosimili, motorini tandem che sorpassano da tutte le direzioni e parcheggiati con la stessa filosofia degli omologhi autisti, pedoni diseducati attenti a non calpestare le strisce pedonali quando attraversano, forti del loro essere pedoni, quindi intoccabili e sempre nella ragione. A proposito: la peggiore categoria di pedone è il pedone “mamma”, specie se corredato di carrozzina con bambino; col pedone “mamma” le cose si fanno davvero molto più difficili, è ottuso ed ostinato, facilmente irascibile, e bisogna farci veramente molta attenzione. Chiusa questa breve digressione, passiamo al next level, o livello tre. Questa fase del gioco ha inizio quando, giunti a valle, si svolta a destra: tutti i mostri e i nemici incontrati finora, a questo punto, si sommano e/o accentuano; i fossi diventano davvero abnormi, e non necessariamente in corrispondenza di tombini, come quelli agli incroci prima e proprio di rimpetto al supermercato Ambrosino. Subito dopo questo step si attraversa la sezione “Casavatore” (che però a noi non interessa), quindi si ritorna verso Arzano dal lato “circumvallazione”, direzione Rotonda. Ora il gioco si fa veramente duro: quando si va per imboccare verso la Rotonda, proprio sulla destra c’è il cosiddetto “Vivaio sciamano”. Questo particolare personaggio ha il potere di bagnare il manto stradale anche in assenza di pioggia, così da tradire il giocatore che, sicuro del bel tempo, si abbandonasse ad una guida più disinvolta. Quando è il tempo, invece, ad essere ostile, allora succede che l’imbocco si allaga oltremodo e bisogna valutare se è il caso di tentare la traversata lunga, quella da sopra, verso la rotonda di Mugnano per poi tornare indietro, o quella corta, procedendo lentamente bordo strada, lato sinistro, pregando di farcela senza rischiare il blocco a sandwich: fila d’auto dietro e oceano davanti. Chi nel dubbio decidesse per la traversata lunga pensando di arrivare alla rotonda di Mugnano in un sabato sera di pioggia allora vuol dire che fin ora non ha capito per niente la filosofia del gioco: per poter pensare di arrivare alla rotonda di Mugnano in un sabato sera di pioggia bisogna organizzarsi con la stessa predisposizione strategica che si assume quando si ha bisogno di rivolgersi all’INPS di Arzano, ovvero avviarsi di notte, prendere il numero dal cartellone abusivo, sperare che si rispetti l’ordine dello stesso quando si ritorna all’alba per la fila esterna per il numero ufficiale, ritirare il numero ufficiale a seguito sballottamenti per la calca gratuita degli aventi il numero abusivo, attendere di nuovo il proprio turno all’interno dello stabile, senza passare dal via od eventualmente pagando le ventimila lire o più se necessario. Pensare, poi, che un privato e libero cittadino, preso dall’intenzione di rivolgersi all’INPS, abbia acquistato un cartellone uno o due giorni prima, lo abbia suddiviso in quadretti numerati e, strappatone via il numero “uno” lo abbia lasciato nell’apposito spazio fuori il suddetto stabile rende l’idea ancor più divertente. Ma non perdiamo di vista la nostra traversata. Diretti all’ormai famigerata Rotonda, giunti in corrispondenza dell’uscita “Melito”, dopo una ventina di minuti a folle nel traffico si finisce per imboccare quest’utima, abbandonandosi ad un intasamento totale all’altezza del ponte, zona “Fiat”. Esasperati, tra i sorpassi più assurdi, nel famoso sabato sera di pioggia ci si riesce ad arrivare ad imboccare a destra la strada della salvezza, quella che vi condurrà su via Arzano-Casandrino, altezza “Il Rustico”. Prendete questa strada girando a destra, e gli accorgimenti paesaggistici che ritroverete sono una chicca d’autore pensata in omaggio agli scenari post uragano che tanto hanno martoriati i fratelli statunitensi: tabelloni pubblicitari maxi, in almeno apparente metallo massiccio, precipitati sulla strada; lamiere giganti giunte da chissà dove riversate un po’ qui un po’ là; qualche tabellone dei più sicuri solo piegato verso la corsia; ed il tutto condito dal manto inondato dalla pioggia. A fine strada si è praticamente arrivati, ed il gioco si chiude con i dovuti ringraziamenti.
Checché se ne dica, è proprio una bella soddisfazione riuscire a tornare a casa, ad Arzano, in un sabato sera di pioggia! Una di quelle fantastiche avventure da raccontare, un giorno, ai propri nipotini.
Ciro Russo
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