Dopo il 4 aprile, si riprende e si qualifica la soggettività del mondo del lavoro dipendente, la soggettività della popolazione di anziani e pensionati, di quella Italia che vuole progredire dentro i canoni di progresso umano, sociale economico. Questa realtà si è incontrata con la Cgil, con i suoi valori e obbiettivi, questa realtà ha confermato di essere alternativa al blocco sociale che ha portato la destra al governo del Paese.
Milioni di persone hanno con sacrifici e tenacia, ritrovato e perseguito, quel protagonismo consapevole per la trasformazione del Paese, partendo da come affrontare questo lungo periodo di crisi; milioni di persone non inquinate nelle coscienze da soporiferi e costanti azioni televisive, hanno dato dimostrazione di esserci e di volere contare. Milioni di persone hanno condiviso nel discorso del Segretario Epifani, quando ha affermato “ che non si può aspettare che passi la nottata, perché è da come passerà, che dipenderà il nuovo giorno”. Dopo il 4 aprile, spetta ancora a tutti coloro che l’hanno costruita e vissuta, l’idea che un’altra Italia e un altro Mezzogiorno è possibile. I pensionati ci sono ancora, sono indignati, per le pesanti difficoltà quotidiane, perchè considerati fantasmi agli occhi e alle politiche di questo governo, che con la “social card” e “bonus”, ritiene di avere definitivamente risolto il problema, ma i pensionati hanno giudicato quanto prodotto dal governo “miserevoli mezze misure”. Dopo la giornata del 25 aprile, la festa della Liberazione, la festa della lotta Partigiana, della Resistenza, arriva il Primo maggio. Questa giornata deve essere riempita e vissuta di grande protagonismo e partecipazione, questa giornata deve essere riempita di protagonismo consapevole dei pensionati, per segnare ancora la loro soggettività e le loro rivendicazioni nei confronti del governo centrale e nei confronti delle amministrazioni locali.
Il corteo del primo maggio che partirà da Piazza Mancini alle ore 9,30, deve diventare un fiume in piena di anziani, pensionate e pensionati, con le loro rosse bandiere, i loro striscioni, con la voglia di vivere serenamente e con grande dignità questo importante percorso di vita che guarda al futuro.
Milioni di persone hanno con sacrifici e tenacia, ritrovato e perseguito, quel protagonismo consapevole per la trasformazione del Paese, partendo da come affrontare questo lungo periodo di crisi; milioni di persone non inquinate nelle coscienze da soporiferi e costanti azioni televisive, hanno dato dimostrazione di esserci e di volere contare. Milioni di persone hanno condiviso nel discorso del Segretario Epifani, quando ha affermato “ che non si può aspettare che passi la nottata, perché è da come passerà, che dipenderà il nuovo giorno”. Dopo il 4 aprile, spetta ancora a tutti coloro che l’hanno costruita e vissuta, l’idea che un’altra Italia e un altro Mezzogiorno è possibile. I pensionati ci sono ancora, sono indignati, per le pesanti difficoltà quotidiane, perchè considerati fantasmi agli occhi e alle politiche di questo governo, che con la “social card” e “bonus”, ritiene di avere definitivamente risolto il problema, ma i pensionati hanno giudicato quanto prodotto dal governo “miserevoli mezze misure”. Dopo la giornata del 25 aprile, la festa della Liberazione, la festa della lotta Partigiana, della Resistenza, arriva il Primo maggio. Questa giornata deve essere riempita e vissuta di grande protagonismo e partecipazione, questa giornata deve essere riempita di protagonismo consapevole dei pensionati, per segnare ancora la loro soggettività e le loro rivendicazioni nei confronti del governo centrale e nei confronti delle amministrazioni locali.
Il corteo del primo maggio che partirà da Piazza Mancini alle ore 9,30, deve diventare un fiume in piena di anziani, pensionate e pensionati, con le loro rosse bandiere, i loro striscioni, con la voglia di vivere serenamente e con grande dignità questo importante percorso di vita che guarda al futuro.
Franco D'Angelo
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